Letture e commento del giorno
Letture e commento del giorno
-
Martedì 4 Marzo : Libro dell’Ecclesiastico 35,1-15.
Chi osserva la legge moltiplica le offerte; chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di comunione. Chi serba riconoscenza offre fior di farina, chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode. Cosa gradita al Signore è astenersi dalla malvagità, sacrificio espiatorio è astenersi dall'ingiustizia. Non presentarti a mani vuote davanti al Signore, tutto questo è richiesto dai comandamenti. L'offerta del giusto arricchisce l'altare, il suo profumo sale davanti all'Altissimo. Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito, il suo memoriale non sarà dimenticato. Glorifica il Signore con animo generoso, non essere avaro nelle primizie che offri. In ogni offerta mostra lieto il tuo volto, consacra con gioia la decima. Dà all'Altissimo in base al dono da lui ricevuto, dà di buon animo secondo la tua possibilità, perché il Signore è uno che ripaga, e sette volte ti restituirà. Non cercare di corromperlo con doni, non accetterà, non confidare su una vittima ingiusta, perché il Signore è giudice e non v'è presso di lui preferenza di persone. Non è parziale con nessuno contro il povero, anzi ascolta proprio la preghiera dell'oppresso. Non trascura la supplica dell'orfano né la vedova, quando si sfoga nel lamento. Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare? -
Martedì 4 Marzo : Salmi 50(49),5-6.7-8.14.23.
Dice il Signore: "Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio". Il cielo annunzi la sua giustizia, Dio è il giudice. "Ascolta, popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele: Io sono Dio, il tuo Dio. Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi. Offri a Dio un sacrificio di lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti; "Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio." -
Martedì 4 Marzo : Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,28-31.
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi». -
Martedì 4 Marzo : Santa Teresa di Calcutta
Le ricchezze, materiali o spirituali che siano, possono asfissiarci se non se ne fa un giusto uso. Poiché Dio stesso non può mettere nulla in un cuore già pieno. Un giorno o l’altro, inevitabilmente, vien fuori la smania del denaro e l’avidità per tutto quanto il denaro può procurare – la ricerca del superfluo, del lusso nel mangiare, nel vestire o nel divertirsi. Aumentano i bisogni, poiché una cosa chiama l’altra. Ma alla fine resta solo un sentimento incontrollabile d’insoddisfazione. Restiamo vuoti il più possibile affinché Dio possa riempirci. Nostro Signore è un esempio vivente: fin dal primo giorno della sua esistenza umana ha conosciuto una povertà di cui nessun altro essere umano farà mai l’esperienza poiché “da ricco che era, si è fatto povero per voi” (2Cor 8,9). Cristo stesso si è svuotato di tutta la sua ricchezza. Qui nasce la contraddizione: se voglio essere povero come Cristo che si è fatto povero pur essendo ricco, cosa devo fare io? Sarebbe una vergogna per noi essere più ricchi di Gesù che a causa nostra ha provato la povertà. Sulla croce Cristo è stato privato di tutto. La croce stessa gli era stata data da Pilato; i chiodi e la corona dai soldati. Era nudo. Quando è morto, lo hanno tolto dalla croce, gli hanno levato i chiodi e la corona. E’ stato avvolto in un pezzo di tela, dato da un’anima buona, è stato sepolto in una tomba che non gli apparteneva. E tutto ciò benché avrebbe potuto morire come un re o persino risparmiarsi la morte. Ma ha scelto la povertà perché sapeva che è il vero mezzo per possedere Dio e portare l’amore sulla terra. -
Lunedì 3 Marzo : Libro dell’Ecclesiastico 17,20-28.
Ritorna al Signore e cessa di peccare, prega davanti a lui e cessa di offendere. Fà ritorno all'Altissimo e volta le spalle all'ingiustizia; detesta interamente l'iniquità. Negli inferi infatti chi loderà l'Altissimo, al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode? Da un morto, che non è più, la riconoscenza si perde, chi è vivo e sano loda il Signore. Quanto è grande la misericordia del Signore, il suo perdono per quanti si convertono a lui! L'uomo non può avere tutto, poiché un figlio dell'uomo non è immortale. Che c'è di più luminoso del sole? Anch'esso scompare. Così carne e sangue pensano al male. Esso sorveglia le schiere dell'alto cielo, ma gli uomini sono tutti terra e cenere.