Oggi il vangelo ci presenta la figura del Battista: Giovanni sentì prossima la venuta di Dio e si mise a proclamarlo. Per il suo genere di vita e le sue convinzioni personali, non dovette essere troppo simpatico ai suoi concittadini; non gli importava quello che si pensasse di lui, gli interessava la sua missione personale ed il suo Dio che stava per venire: essendo prossimo, bisognava dedicarsi corpo ed anima a preparare l'arrivo. La sua testimonianza di vita dovrebbe incoraggiare noi oggi che sappiamo che Dio si rese presente nel mondo degli uomini. Non dovrebbe affliggerci il fatto che sappiamo ancora molto poco di Cristo o se non sappiamo molto bene dove è rimasto: magari avessimo il coraggio di ammettere che non possiamo paragonarci a Cristo e che quello che vedono gli altri in noi non è quello che vedranno in Lui quando venga! Così comprenderanno che il Dio che annunciamo, che serviamo, è molto meglio di quanto noi riusciamo ad annunciare e più grande delle nostre realizzazioni. Tale fu la testimonianza del Battista: non era la luce piena, ma l'alba che l'annuncia; non era il messia bensì la sua voce; per non esserlo, non era degno di essergli servo, ma fu sufficientemente buono per vivere aspettandolo e mantenere la speranza viva negli altri.