Fosse rimasto a Nazaret continuando a fare il carpentiere come Giuseppe, non gli sarebbe successo nulla. Se noi oggi esaltiamo la Croce su cui i suoi aguzzini l'hanno inchiodato dopo indicibili torture, è perché Gesù ha scelto di salvare gli uomini rivelando di essere il Figlio di un "Dio Diverso" di cui Lui rispecchiava il volto. Non soltanto del Creatore, del Legislatore, del Giudice, del Signore, ma del Padre che comprende, perdona, riabbraccia il figlio perduto, si schiera decisamente a favore degli ultimi. Questo ha terribilmente infastidito i puri, i ricchi, i tutori della lettera della legge e non del suo spirito che è l'amore, i giudici che amano sostituirsi a Dio nello stabilire chi è giusto e chi non lo è, chi si salva e chi è perduto.
Questo Figlio del Dio Diverso ha osato infrangere il tabù della "paura di Dio" sostituendola con l'amore. Non più un rapporto con Dio basato sull'osservanza scrupolosa di una quantità di precetti, perché neanche l'amore tra marito e moglie, tra genitori e figli, può essere codificato in formule dettagliate, ma un amore senza limiti. "La misura dell'amore è amare senza misura" diceva S. Agostino. All'amore smisurato di Dio non si può rispondere che con un crescendo d'amore verso Lui e verso tutti i fratelli di ogni razza e nazione, ugualmente figli dello stesso Padre.
In un contesto culturale e ambientale, qual era quello di 2000 anni fa e che poi è del tutto simile al nostro, Gesù di Nazaret dicendo queste cose e confermandole col suo esempio e con i suoi prodigi, non poteva non finire in croce. Ma se questo avvenisse oggi, ci penseremmo noi a ricorrere ai ripari, denigrandolo con i nostri mezzi mediatici ed eliminandolo come rivoluzionario pericoloso. È quello che il mondo sta facendo a tutti coloro che ne seguono l'esempio. Per questo esaltiamo la Croce e non malediciamo gli ebrei. Forse hanno fatto soltanto quello che avrebbero fatto o farebbero molti di noi...
dal Notiziario del 10 settembre 2000